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I presagi meravigliosi di Hic Sunt Monstra

Oggi vi presento Simona, in arte Hic Sunt Monstra, una persona piena di idee e di meraviglie da offrire che passano attraverso le sue mani ma non solo.

 

 Lei è una donna d'arte di cuore e cervello, per questo sono felice di averla incontrata sul mio cammino e per questo sono deliziata di averla qui oggi.

 

Ma ascoltiamo le sue parole e scopriamo così quello che mi ha raccontato.

Simona, il volto, le mani, la mente e il cuore di Hic Sunt Monstra
Simona, il volto, le mani, la mente e il cuore di Hic Sunt Monstra

Quando ho cominciato a conoscerti sul web sono stata subito affascinata dal nome latino e, avendo scelto anch'io il latino per il mio nome, mi ha incuriosita particolarmente. Vuoi raccontarci perché hai scelto questo nome e cosa significa?

 

"Hic Sunt Monstra" (che originariamente doveva essere il titolo di un romanzo che stavo scrivendo) parafrasa la famosa frase latina "Hic Sunt Leones", che gli antichi romani scrivevano sulle cartine di un mondo esplorato solo in parte, quella zona di Africa che era ancora terra ignota: qua ci sono i leoni. I leoni erano allora sinonimo di un mondo alieno e misterioso. Hic Sunt Monstra significa letteralmente "qui ci sono i mostri", dove il mostruoso richiama presagi meravigliosi non per forza oscuri: è stato il mio salto in quel territorio per me inesplorato che è l'artigianato, che è la bellezza, e il cercare di farne un lavoro.

Entrando nel tuo mondo si ha l'impressione di fare un viaggio con la macchina del tempo e ci si ritrova in un luogo fantastico tra Avalon e lo studio di uno scrittore ottocentesco. Girando l'angolo incontriamo personaggio del ciclo arturiano, un altro dell'Inghilterra vittoriana o qualche protagonista di un dramma shakespeariano. Si intuisce che la tua ispirazione principale è la letteratura, ci racconti perché è qual è la prima opera letteraria che ha ispirato il tuo lavoro?

 

Considerato che i miei primissimi approcci creativi erano molto gotici, immagino opere come "Dracula". Immagino perché quello che è il mio bagaglio culturale diventa un gigantesco calderone di immaginazione, in cui il Medioevo prende il tè nel salotto di Sherlock Holmes, Catherine  Earnshaw è un vampiro, e Amleto accompagna Frodo a gettare l'anello nel Monte Fato. 

Però la letteratura gotica ha sempre esercitato (ed esercita tuttora) un forte ascendente su di me. 

 

So che hai un legame particolare con la figura di Morgana...

 

Sì, ed è nato ovviamente con un libro, "Le nebbie di Avalon" e la sua rilettura dei personaggi femminili del ciclo arturiano. Quando lo lessi la prima volta non compresi il potenziale femminista di quelle pagine, né mi interessava: semplicemente trovai che quella Morgana che io conoscevo come "la Fata Morgana" da altre fonti, era in realtà una figura complessa e affascinante, indipendente, forte, decisa, nient'affatto "fatata"... il mio esatto contrario, insomma! Per anni, nella mia adolescenza, Morgana è stato quell'alter ego fantastico per tutte le cose che non avevo il coraggio di fare e di essere. Quando poi ho iniziato ad interessarmi di mitologia e conosciuto tutte le fonti di questo personaggio, semplicemente sono diventata una specie di "devota". 

 

Il bosco per Hic sunt Monstra è un luogo mitico e misterioso, un luogo dell'anima dove avviene l'incanto. È così?                                                                                                                                                                                          
Assolutamente sì. Perché per me il bosco è uno spazio mitico, il luogo "altro" dove ci si libera della quotidianità e si va a riscoprire l'incanto della natura. Lontani dalla "civiltà" che l'uomo ha costruito a sua immagine e somiglianza, scopriamo altre forme di vita, altre energie, altre dimensioni in cui noi umani siamo solo una piccolissima parte, e forse neanche quella più importante. 
Come tutte le magie, anche quella del bosco va preservata: dalla nostra cattiveria, dalla nostra indifferenza e soprattutto dal desiderio di rendere anche quello spazio troppo simile a noi.                                                                     

Il tema del femminile è molto caro ad entrambe. Vuoi parlarci del filone donne e letteratura che affronterai quest'anno?                                                                                                                                                                             

Quello del femminile in letteratura non è per me una novità. Soprattutto attorno al mese di marzo ho sempre affrontato tematiche che fossero intrinsecamente legate a voci femminili. Quest'anno ho deciso di spaziare tra personaggi di fantasia e scrittrici, e portarli con me per tutto l'anno: un altro modo per raccontare la Donna e le donne, e il loro "potere". 

È un omaggio a queste figure, ma anche una mia piccola battaglia. Credo che l'arte abbia offerto sempre la possibilità di "parlare più forte" quando si tratta di diritti e condizioni. Io ho imparato tanto dalle storie al femminile: non solo dai libri scritti da donne, ma anche da personaggi femminili che sono diventati parti indelebili di me. Spero di trasmettere parte di questa meraviglia a chi sceglierà i miei monili: so che quelle che mi seguono sono donne che come me hanno dentro molta simbologia letteraria!

A questo punto ti faccio una domanda difficilissima. Se dovessi portare tre libri su un'isola deserta, quali sarebbero? Nota bene: te ne ho concessi ben tre!

 

Sicura che non possa fare la furba e imboscarne qualcuno di più?

Ok... gioco il mio tris: Cime Tempestose + Il signore degli anelli + Le nebbie di Avalon. Ma non è giusto!

 

Come sai il mio anno ruota intorno al sogno e alle sue suggestioni quindi una domanda sul sogno è d'obbligo; ci racconti un sogno che ti è rimasto particolarmente impresso?

 

Adoro questo tema! Io sogno spesso di essere in una città medievale, che so essere Firenze anche se i dettagli delle strade spesso sono di fantasia. Io la giro con assoluta confidenza, anche se qualcosa nell'aria fa presagire una specie di "fine". Non faccio niente di particolare, solo girovagare per i vicoli del centro storico antico. Ma la cosa che mi colpisce è la sensazione di riconoscere i posti ma soprattutto il tempo... E ogni volta è come se riprendessi da dove il sogno si era interrotto la volta prima.

 E adesso alcune domande curiose:

 

-consigliaci un film o una serie televisiva: Questa è perfino più crudele dei tre libri! Per il film potrei dire "Lezioni di piano". Serie televisiva? Devono ancora proseguire, ma mi è piaciuta molto "The Nevers".

 

-qual è il tuo dolce preferito? Tiramisù

 

-quale colore ami di più indossare? Nero

 

-un luogo che vorresti davvero visitare e uno che invece ti è rimasto nel cuore: vorrei visitare la Francia, e devo assolutamente andare a Broceliande! Un luogo che ho amato tantissimo, e in cui ho fatto viaggi un po' pionieri, è l'Irlanda... per me è come tornare "a casa".

 

Grazie Simona per averci accompagnati in questo viaggio alla scoperta dei meravigliosi presagi di Hic Sunt Monstra. 

 

Se volete continuare questo magico soggiorno andate qui:

 

Instagram @hicsuntmonstra

 

Facebook Hic Sunt Monstra

 

 

Web Hic Sunt Monstra

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