Il 3 marzo 1881, nel primo racconto con protagonista Sherlock Holmes, "Uno studio in rosso", Conan Doyle fa incontrare Sherlock Holmes e Watson e così nasce una delle amicizie letterarie più straordinarie di sempre.
Sherlock eccentrico e umorale, Watson posato e ragionevole.
La relazione tra Sherlock e Watson
Se ne sono dette tante riguardo la relazione tra Watson è Sherlock, arrivando perfino a definirla una relazione omosessuale e pensando che ci fosse molto di più di quello che Conan Doyle ci racconta. A me, francamente, non interessa speculare su ciò che non è scritto, certamente la grandezza di Conan Doyle è proprio quella di fare discutere e immaginare oltre delle pagine scritte e quella di Sherlock e Watson quella continuare vivere di vita propria. Vero è che Sherlock è un solitario che si affeziona solo a Watson e nella sua vita non sono presenti fidanzate o compagne, lo definirei una specie di misantropo troppo appassionato allo studio del crimine per dare spazio a qualsiasi altra cosa.
"Uno studio in rosso" e il primo incontro
Uno studio in rosso, anche se la prima uscita editoriale non fece un grande successo, è un vero capolavoro. Il racconto è scritto come se fosse una raccolta delle memorie di Watson e questo espediente letterario fa si che il lettore si senta più coinvolto nel racconto.
Il titolo "Uno studio in rosso" fa riferimento a una spiegazione data da Holmes a Watson che recita: "nella nostra vita, corre il filo rosso del delitto, il nostro compito consiste nel dipanarlo, nell'isolarlo, nell'esporne ogni pollice".
Holmes e Watson si incontrano nel gabinetto di analisi chimica dell'ospedale è la prima frase che gli rivolge è "ho trovato! Ho trovato! "Holmes era già stato descritto a Watson da un amico comune come un eccentrico che seguiva un percorso di studio tutto suo. Nel momento in cui si incontrano Holmes aveva appena scoperto un metodo per individuare le macchie di sangue.
Nel presentarsi due si descrivono l'un l'altro così (il primo a parlare è Holmes):
- Ho messo gli occhi su un appartamento in Baker Street -disse. - Sarebbe proprio l'ideale
per noi. Spero che non le dia fastidio l'odore del tabacco forte.
- Io fumo sempre tabacco da marinaio - risposi.
- Tanto meglio. Generalmente, tengo in casa dei prodotti chimici e qualche volta compio
esperienze. Crede che le possa dare fastidio?
- Nemmeno per sogno.
- Vediamo un po'... quali sono gli altri miei difetti: vado soggetto a crisi di cattivo umore e
non apro bocca per giorni e giorni. Se dovesse accadere, non pensi che le tenga il broncio.
Mi lasci in pace e, prima o poi, mi passerà. E lei,
che cosa ha da confessare? E sempre opportuno che due persone che devono convivere si
confidino in precedenza le loro caratteristiche peggiori.
Risi a quell'interrogatorio.
- Possiedo un cucciolo di mastino - dissi. - E ho un'avversione per ogni sorta di frastuoni,
perché i miei nervi sono ancora scossi. Mi alzo a ore impossibili e sono terribilmente pigro.
Ho un'altra serie di vizi, quando sto bene, ma
quelli che le ho raccontato, per ora, sono i più importanti..
- Il suono del violino rientra nella categoria dei frastuoni, secondo lei? - mi domandò lui
preoccupato.
- Dipende da chi lo suona - risposi. - Una musica eseguita bene al violino è un dono degli
dèi... ma se il violinista è scadente...
- Allora, niente paura - m'interruppe Holmes, con una risata giuliva. - Possiamo
considerare la cosa fatta, sempre che le stanze siano di suo gradimento.
Uno studio in rosso è di pubblico dominio quindi se non l'avete letto potete scaricarlo qui sotto. Ve lo consiglio vivamente. Buona lettura!
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emily (martedì, 21 novembre 2023 10:43)
lo devo ancora leggere, ho 12 anni, il libro “studio in rosso” lo leggeremo insieme alla scuola detto dal professore, spero mi possa piacere perché io, i miei compagni e il nostro professore abbiamo cominciato il “giallo”
Gioconda (venerdì, 24 novembre 2023 00:02)
Ciao Emily, che bello che ci siano anche professori che alle medie leggono Conan Doyle, complimenti! Fammi sapere se ti piacerà!