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Tell a Fairy Tale Day, una favola di casa mia

Oggi negli Stati Uniti è Tell a fairy tale Day, letteralmente 'Racconta una fiaba', una giornata dedicata alla narrazione, alla lettura e in generale alle fiabe e alle favole e in particolare quelle legate alla cultura popolare. 

I modi per celebrare possono essere

  • Leggere o raccontare una fiaba ad alta voce a qualcuno, o anche a se stessi.
  • Rileggere le nostre fiabe preferite che magari non leggiamo da tanto tempo.
  • Prendere carta e penna e scrivere una fiaba, chissà che la nostra fiaba non verrà raccontata in futuro viaggiando di generazione in generazione!
  • Fare una festa a tema fiabe magari chiedendo agli invitati di mascherarsi come il loro personaggio fiabesco preferito.
  • Guradare qualche film ispirato alle fiabe, ce ne sono moltissimi.
  • Regalarsi qualcosa a tema fiaba, come le bambole Pupillae (:D)

Per questa giornata io vi propongo una favola di casa mia, è una favola perchè le protagoniste sono tre ocarine parlanti, è una variante delle fiaba dei tre porcellini e da piccola, quando mia nonna me la raccontava mi faceva sempre ridere sopratutto per il modo in cui le ochette costruivano la loro casa. 

Ho registrato anche un audio della fiaba letta da me, mi perdonerete perchè è registrato con il cellulare ma, siccome questa è una festa del racconto ho voluto fare questa cosa, spero che vi piacerà.

Le tre ocarine ossia Le tre ochette

Illustrazione di Silvia Paparella ak Mammabook
Illustrazione di Silvia Paparella ak Mammabook

C'erano una volta tre ocarine, una grande e grossa, una un po' mingherlina, e una zoppina e un po' sbilenca.
Dovete sapere che queste tre ocarine erano in cerca di un luogo per farvi una casa. Era di novembre, quando le giornate sono più corte di un sospiro. Cammina, cammina arrivarono nei pressi delle Aie, che era già mattino avanzato e subito si misero a far la casa con le penne, si capisce, che si strappavano di dosso.

 

Avanti di buona lena, e la casa fu pronta.

 

"Adesso provo ad andar dentro per vedere come ci si sta - disse subito l'oca più grande- e dopo vi chiamerò".

Ma quando fu dentro: patatrac! Sprangò l'uscio. " Chi è dentro è dentro; chi è fuori è fuori!" Le due ocarine comiciarono a sgomentarsi alquanto. "Facciamo un'altra casa- propose l'ochina mingherlina - ma facciamo presto!" Non vi racconto la pelata che si diedero, ma la casa fu pronta. "Aspetta che vado a vedere un momento come ci si sta!" e, senza dar tempo, l'oca mingherlina s'infilò dentro e chiuse l'uscio a chiave.
"Chi è dentro è dento; chi è fuori è fuori!" La povera zoppina, triste e sconsolata, cominciò a piangere dal freddo e dalla paura del lupo.

 

In quel momento passò il Topetto*.

 

"Che cosa avete?'" domandò all'ocarina dal sedere tutto pelato. E dopo che ebbe conosciuto la sua storia: "Non vi disperate. Vi farò io una casa con sassi e calcina così il lupo non potrà darvi danno. Ma mi raccomando! Non aprite!" L'ochina promise, e quando la casa fu pronta, vi andò dentro di corsa. "Dio vi rimeriti!" disse al muratore e poi si errò dentro con tanto di catenaccio.

 

Intanto era venuta notte e a un tratto si sentì un urlo. Era il lupo. "Aprimi!" disse, quando fu vicino alla casa dell'ochetta zoppa - Aprimi subito, altrimenti ti mangio, come ho mangiato le tue sorelle!" Ma l'ochetta si guardò bene da dar retta al lupo e girò ancora il catenaccio. "Aprimi!" sbraitò il lupo. E, in così dire, prese la rincorsa a testa bassa contro la casa dell'ochina. Ma l'uscio era di legno, non di penne - e il lupo- dalla gran rincorsa che aveva preso, si spaccò la testa.

 

L'ochina sentì un colpo e quando capì che il lupo era morto, venne fuori e con un paio di forbici gli tagliò la pancia. E le due sorelle, che erano ancora vive, saltarono subito fuori e cominciarono a piangere e a chiedere perdono. L'ochina zoppa, che era proprio buona, scordò ogni torto e aprì loro la porta. E così stettero sempre insieme d'amore e d'accordo, come in tutte le favole che si rispettino,

Fiaba trascritta dalla tradizione orale di Frassinoro (MO) dalla scrittrice Ione Maria Biondini nel libro 'Le storie del Frassino d'oro'.

Questa favola essendo una favola antica conserva tutti gli stereotipi delle favole e non va letta in chiave animalista! Gli animali altro non sono che personificazioni di caratteristiche umane, le sorelle ochette rappresentano l'egoismo e il tradimento, il lupo rappresenta l'ingordigia, il Topetto, unico umano nelle favola rappresenta la provvidenza e l'ocarina zoppa rappresenta l'altruismo e la bontà. 

Spero che la favoletta vi sia piaciuta e vi lascio qui l'audio se vorrete ascoltarla letta da me, non vi aspettate una grande lettura, l'ho registrata in modalità "buona la prima" (LOL)

Note:

*Il Topetto era un personaggio realmente esistito in paese, io sono troppo giovane per averlo conosciuto ma si dice che fosse buono e sempre sorridente nonostante le molte difficoltà che la vita gli aveva donato.

Fonti

  • Le storie del Frassino d'oro di Ionemaria Biondini
  • I racconti di mia nonna.

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